sabato 17 dicembre 2011

16 settembre 2008

Ma che ci faccio io agli uomini?


E anche questa è fatta. Era rimasto l'unico ad anelare all'inesauribile vagonata di felicità che colpisce chi amo come quei pugni di vento che entrano dai finestrini dei treni in corsa.
Era quello a cui ho tenuto di più, in assoluto.
Il mio preferito.
Quello, per mia fortuna, più propenso alle storie di sesso, alle conquiste da consumare in pochi giorni.
Quello che pareva allergico alla stabilità, alla coppia.
E a me, ovvio.
Ebbene ragazzi. Anche questa sfida è vinta.
Anche lui ha trovato l'amore della sua vita e ora convive con la destinataria di questo bel sentimento.
Per farlo ha rinunciato all'erasmus in Germania e ad una vita in una città dove pastorizia e agricoltura non sono le attività economiche principali.
Ora vive a Pescara, in mezzo agli gnu.
Ha rinunciato a una delle città più belle d'Europa, a una delle esperienze più belle della sua vita per andare a vivere con la sosia di Sconsolata.

Ormai è anche inutile che io continui a decantare i miei poteri. Lo sapete, basta frequentarmi per un po', permettere che io mi affezioni e poi lasciarmi. Finché io vi amerò avrete 1000 possibilità al minuto di innamorarvi follemente di chiunque ed essere ricambiati e di riprodurvi, sposarvi o comunque essere stra-stra-stra felici.

Perché io sono anche questo. Un'acquasantiera. Un vischio a Natale.
Un ferro di cavallo. Una zampa di coniglio. Sono il pestare la merda per strada.

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