domenica 4 dicembre 2011

Ottobre

venerdì, 21 ottobre 2005

Crisi di mezza età

Ho già 22 anni. Sto per laurearmi.Non 18 o 16. 22. E DOV'E' IL FUTURO PADRE DEI MIEI FIGLI, EH? DOVE? DOVE?


giovedì, 20 ottobre 2005

Riflessione da portinaia ambiziosa #1

Ho quasi finito di leggere Le affinità elettive. Che dire, ci sono un paio di teorie illuminanti ma tutto sommato lo trovo un libro inespressivo.
I personaggi belli, i pupilli dell'autore, di solito, quando li incontri, ti viene voglia di tirarli fuori dalle pagine e andarci a cena fuori per 2 anni di fila. Invece io con Ottilia non ci mangerei nemmeno una caramella per telefono.


Ho avuto il solito incubo mostruoso di quella marmotta che mi vince a tombola. Disperazione


I colleghi del corso di francese, bisogna dirlo, tutte personcine stimolanti, che se non parlassero la nostra lingua scambierei per intellettuali newyorchesi o per membri dell’upper class britannica.
Entro in aula e trovo uno vestito da colla UHU con la stessa postura di quando la spremi, donne di cui la metà intenta a masticare una cingomma, cioè non una sola per tutte, una per una ecco, altre ancora ammassate sulle sedie con l'espressività di un cartone di latte da un litro.
Il professore ha 117 anni e somiglia a Berto di Mai dire domenica, quello lì che diceva “A un certo punto”. Però parlava in francese. Quindi sarebbe tipo “un certain pois” forse, non so.
Inizia la lezione ma ahimè si interrompe di nuovo:


Prof
. <<Perché ride?>> [domanda perplesso ad una biondina tutta ciccia e brufoli]
Alunna
<<Perché il francese mi piace troppo e mi fa ridere>> [continua a ridere]
 
Silenzio degli astanti.

Pochi minuti dopo il professore ha la malaugurata idea di pronunciare le parole “Intelligenza visiva”
Un gruppo di bestie di scienze della comunicazione scoppia a ridere.

Lui <<Perché ridete?>>
Ominidi <<Perché abbiamo fatto un esame dove si parlava dell’intelligenza visiva ed era una mazzata in fronte!>>

Silenzio degli astanti.

Una del gruppo degli ominidi ripeteva ogni cosa che diceva il professore, sapete, tipo quelle vecchie di mille anni che quando parli, per seguirti, ti leggono le labbra ma poi non ci vedono quindi ridicono tutto quello che hai detto però non ci sentono quindi alzano la voce…così, ecco.
Ad un certo punto anche il professore è entrato nella palla ridereccia quando dopo aver detto: dobbiamo divertirci ensamble così imparate melio, preso a ridere anche lui così, senza un motivo.


Quanta droga si consuma.


mercoledì, 19 ottobre 2005

E' tempo di relax

Sono così depressa che se provassi a spararmi per porre fine a questo stillicidio dalla pistola uscirebbe una bandierina con la parola "Bang".





domenica, 16 ottobre 2005

Avere la vita sociale di un casellante.

E così ieri ho visto Thelma & Louise. Non che non ci dormissi la notte, ma TUTTI l'hanno visto e TUTTI prima o poi lo tirano fuori e io voglio essere una coscienziosa partecipante delle discussioni da bar.
 
Bene, si può dire che è una delle cose più becere e inutili della storia del cinema? 
Dice E ma Ridley Scott ha fatto film come Blade runner e il gladiatore e il genio della truffa e Hannibal...
Ma chi se ne fotte!! 
Blade runner è un colpo apoplettico e diciamocelo, vedere cose che voi umani non potete immaginare ha un po’ cacato il cazzo, no?
Il Gladiatore, ne sono certa, è il film preferito di Totti. Totti, giusto per ricordarlo, è quello che sputa in faccia alla gente mentre è in mondovisione. 
Il genio della truffa, perché ci recita quel ritardato di Nicholas Cage con l'aria di chi ha appena avuto un aneurisma e pretende comprensione, è un film raccapricciante. Senza di lui, forse, sarebbe stato solo un film  brutto.E infine Hannibal, il film più visto nelle serate post partita tra maniaci sessuali e schizofrenici affetti da disturbi bipolari che di solito terminano con la vittoria dei secondi perché si sa, il sesso durante le partite svigorisce le prestazioni.
Insomma, Ridley Scott, gratta gratta, non è tutto questo cineastone.
E questo Thelma & Louise se nessuno lo faceva non è che se ne sentiva la mancanza ecco.
Finale di merda, personaggi con lo spessore psicologico e l’espressività di un tappetino del mouse.
Di quelli classici, senza pupazzi sopra.


Vota la trippa

All’improvviso un bagliore. L’esimio prof che mi ha concesso la tesi non è morto e non mi odia. Ieri mi ha risposto e già si intravede dalla verve limonara e marpiona della sua mail che c’è qualcosa di grande tra di noi [e di certo non è mio, quindi bubusettè indovina di chi è?!] 
Datemi tempo e scalfirò anche i parapendii del suo cuore.

Buona domenica, buon voto, buona reunion con il parentado.



venerdì, 14 ottobre 2005

Il sesso orale nell'era della decostruzione

Se un romanzo fatto per il 90% dalla parola cazzo è diventato uno dei libri cult della nostra generazione vuol dire che stiamo messi tutt'altro che bene.
A questo punto mi metto a cercare un intercalare detentore dello stesso genere di tabuizzazione così divento  l’idolo di questi coglioncelli paffuti e tamarri che fra poco spegneranno 17 candeline davanti agli amici con i buchi sul lobo destro e ai genitori pronti ad accendere un mutuo con tasso fisso al 4% per comprargli quelle grottesche automobi
li elettriche a due posti.


giovedì, 13 ottobre 2005

Ho fatto l'esame di quinta elementare nel 1993

Sono nata nel 1983, l’anno di Zelig [la storia di un uomo che per piacere agli altri assume le loro sembianze] e questo dovrebbe spingere a riflettere. C’è al mondo un respiro unico che si suddivide in tanti fasci, tante folate, come se avessimo davanti un fiume e i suoi affluenti. Ebbene in ogni affluente c’è un gruppo di persone, un gruppo di persone che fa parte dello stesso respiro, persone o eventi, eventi che hanno in comune il fatto di stare nello stesso soffio o che stanno nello stesso soffio proprio perché hanno qualcosa in comune. Il ritmo forse, o la frequenza di immissione dell’aria, o la portata di quei respiri. Bene, io sono nata nel 1983 e mi piace pensare che non sia un caso. 
Io. Vulnerabile. Farisaica. Flessibile. Morbida. Accogliente. Arrendevole. Il protagonista di Zelig è un uomo con cui nessuno riesce a relazionarsi perché non appena entra in contatto con qualcuno egli diventa quel qualcuno. Ci si fonde e poi ne esce impregnato del suo essere. L’essere dell’altrui, l’essere di chi è altro da egli stesso. E quindi egli stesso viene meno, non che non ci sia, solo che non si vede, solo che scappa, solo che è troppo teso a cercarsi negli altri e a permettere che gli altri si trovino in lui. La mia tendenza a compiacere. A entrare negli altri per uscire sporca di loro. A tagliare con gli occhi gli occhi degli altri per calzarli e vedere come loro. Che cosa vedono. E come. 
Assecondare. Non opporre resistenza alla forma dura delle persone. Lasciare che rompano l’aria per correre verso loro stessi. Io dietro a inseguirli. A inseguire il loro essere e poi di nuovo me stessa. In un continuo gioco di rimandi, avvilente come un flipper, armonioso come il moto di un pendolo. Coinvolgente come una partita a tennis senza palla dove il gioco delle racchette può essere eterno. 



mercoledì, 12 ottobre 2005

Sillogismi

Il personaggio di Lane in Settembre è praticamente me.
Lane la interpreta Mia Farrow.
Woody Allen ha follemente amato Mia Farrow.
Woody Allen mi ama.





Piccoli bambini kinder crescono

Ormai GÜNTER EURINGER è diventato uno di noi...ci siamo appasionati alla sua triste storia di bambino fattosi antico e non possiamo che volergli tutti un po' bene.
La recente scoperta del suo sito casca proprio a fagiolo e ci regala momenti indimenticabili: provate un po' a indovinare chi è questo giovanotto in bianco e nero....




Ella: “Paolo, mi è arrivato uno squillo
da un numero anonimo….sai di chi è?”
Egli: “….” [esce di scena strabuzzando gli occhi]

.






giovedì, 06 ottobre 2005

La fine di un'epoca.

Che fine ha fatto Capitan Findus? E l’orso dei Chocos? E la coppa dei campioni?
Dov’ero io mentre si compiva questo brutale trapasso generazionale?
Forse in una tabaccheria, dove i dispenser delle barrette kinder mi guardano sornioni trasudando spocchia, forti di aver arruolato una giovane promessa dell’ars trombatoria che, a breve, spopolerà nelle promiscue serate emiliane, tutte rigorosamente caratterizzate dall’inesorabile presenza di autentici collezionisti di “Pelo di figa su sediolino posteriore”.
Sono ufficialmente un’anziana. 


Murarsi vivi

Voglio vivere per sempre in
quel lasso di tempo che va
dal minuto 6.16 al minuto 6.25 di Ný Batterí.


 

 

Tono metallico standard

La gente che sente musica di merda senza rendersene conto mi dà al culo.
Quando poi trasudano orgoglio per le loro preferenze musicali il fastidio è simile a quello che si prova quando senti dire che se ti fai tante canne poi inizi a bucarti, che le bolognesi sono le maestre della fellatio e una volta un alunno sbagliò il segno in un’equazione sulla forza di gravità e il professore di Fisica gli lancio il libretto e gli disse “Adesso vada a prenderlo in terrazzo”.

Non è tanto la mancanza di gusto che mi disturba,bensì l’inconsapevolezza.



Laurea, questo vago miraggio.

Il circo Orfei. Conosciuto anche come Suor Orsola Benincasa. Non voglio stare qui a dirvi che anche noi plebei di prima fascia paghiamo un casino, non voglio nemmeno snocciolare tutti gli elementi che rendono quell’istituto credibile come Cetto Laqualunque, ed eviterò di descrivere il caffè che esce da quelle macchinette, così come non farò parola dell’acqua che usano per riempire le macchinette del caffè, e nemmeno per sogno mi metterei a dire qualcosa sul macellaio che ha inventato il piano di studi ripetendosi entusiasticamente, mentre lo compilava “Ci sto troppo dentro!”. 
No. 
Oggi amici facciamo un gioco. Si chiama Segnalaci la tua imprecazione preferita
No perché sapete com’è, hanno annullato la data di un esame per motivi che non sto qui a dirvi e gli altri 3 li hanno spostati convogliandoli in 48 ore.
Forse, oh magnifico rettore, è colpa mia se non ho gemelle omozigote o al limite cloni,  colpa mia se non sono Super Vicky.

Mi son finite le parolacce con cui infarcire turpiloqui. 
Datemi una mano! 
La specialistica? Certo, sto arrivando, conservatemi il primo posto utile ché io ne frattempo ordino quella scatola per illusionisti per fare il trucco della donna tagliata a pezzi, così, giusto per fare pendant con il clima circense e godereccio. 


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