Che ho fatto?
Sono
troppo per essere una sola persona. Non in termini di qualità, sia
chiaro. Ho troppe cose dentro, donne che litigano con bambine
capricciose mentre delle vecchie le guardano con tenerezza. Inoltre
conservo una ad una le immagini di me che mi restituiscono le persone
che mi incontrano. E stanno lì, in me, strette come in un ascensore e i
capelli dell’una si impigliano nei bottoni della camicia di un’altra, e
tutte si pestano a vicenda i piedi, non appositamente, è mancanza di
attenzione. È per questo che mi assottiglierò, lascerò meno spazio a
tutte queste persone che mi urlano in testa e mi piantano grane. Voglio
essere una, voglio che le altre la smettano di litigare perché mi urlano
nelle orecchie, ma da dentro. Non voglio dialettica, non voglio
discussioni, voglio avere la mano ferma e il passo deciso per
assecondare l’unica donna che sopravvivrà, quella che vincerà le altre,
quella che occuperà tutto lo spazio.
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